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Cetona accoglie i suoi visitatori in Piazza Giuseppe Garibaldi , ampio spazio di forma rettangolare realizzato intorno alla metà del XVI secolo dal marchese Vitelli che volle costruire un nuovo accesso al borgo medievale dando più respiro all’architettura del luogo. Dalle cortine edilizie omogenee emergono le chiese della Ss. Annunziata e di S. Michele Arcangelo, il Rivellino e i palazzi Terrosi e Vitelli.

 

La ex Chiesa della Ss. Annunziata  fu edificata sulla piazza pubblica nella parte bassa del borgo, dove si sviluppò il nuovo abitato, quando Cetona fu concessa in feudo dal Granduca alla famiglia Vitelli col titolo di marchesato, nel 1558. La facciata ha perso il suo aspetto originario ma conserva ancora il portale cinquecentesco. Sul ricco altare è posta la tela con l’Annunciazione del 1648, copia di un dipinto più antico, che sostituisce verosimilmente l’originaria pala d’altare. La struttura attualmente ospita manifestazioni culturali e spettacoli. Nella ex sagrestia è ubicato l’Ufficio comunale di informazione e accoglienza turistica.

 

Realizzato intorno alla metà del XVI secolo, il Palazzo Minutelli  è la sede del Municipio dal 1876. Conserva spazi di alto valore artistico e storico, con portali e cornici in travertino. Al suo interno meritano una visita le sale dipinte dal pittore ottocentesco Antonio Castelletti, fra cui l’attuale Gabinetto del Sindaco, quelle ornate con raffinati stucchi, la Sala Consiliare con tele a tema mitologico eseguite intorno alla metà del XIX secolo, l’Archivio Storico e la Biblioteca Comunale. Il palazzo ospita anche lo Studio Balestrieri (foto), uno spazio con dipinti, stampe, fotografie, documenti e cimeli originali dedicato al pittore cetonese vincitore, nel 1900, della medaglia d’oro nella sezione italiana all’Esposizione Universale di Parigi con la famosa opera Beethoven.

 

La Collegiata della Ss. Trinità , sorta tra il XII e XIII secolo, affaccia sull’omonima piazza addossata al perimetro esterno delle mura della Rocca. All’interno è possibile ammirare alcuni affreschi tra i quali spiccano l’Assunzione della Vergine e la Madonna con Bambino e San Giovanni Battista (è andato perduto il santo di destra) databili al primo Cinquecento.

 

Villa La Vagnola , risalente alla fine del 1700, fu fortemente voluta dal suo proprietario, il nobile cetonese Sallustio Terrosi, in occasione delle nozze con Maria Antonietta Vagnoli. Intorno all’edificio si estende un parco di oltre quindici ettari che ospita alcune attrazioni e abbellimenti come un anfiteatro, con oltre duecento posti a sedere, il Roccolo per la caccia e la Casina Turca con i suoi affreschi. Quest’ultima si trova su una terrazza al cui centro è collocato un obelisco che reca un’iscrizione in memoria del letterato cetonese Luca Contile. Da qui si snodano viali chilometrici perfettamente ghiaiati costeggiati da boschetti all’inglese, giardini, orti e terrazzamenti con uliveti, lecci e numerose varietà di piante. Secondo la moda dell’epoca, il Terrosi ed i suoi discendenti curarono la raccolta di reperti archeologici provenienti dagli scavi effettuati nelle loro proprietà e fu così che il parco s’arricchì di sarcofagi ed urne cinerarie etrusche, di statue antiche o classicheggianti. Venne addirittura ricostruita una tomba etrusca scoperta in località Pania (Chiusi), dopo essere stata smontata e prelevata dal luogo del ritrovamento. La Villa si può visitare con guida, su appuntamento.

 

La settecentesca Villa La Palazzina  è circondata da un ampio parco e adornata da un giardino pensile all’italiana con veduta panoramica sulle colline circostanti. Lo spazio raccoglie una collezione di rose e peonie ed è punteggiato da palme. Attraverso due viali alberati si passa dal giardino al parco, anch’esso di impianto settecentesco, dove dimorano numerosi pini, cipressi, tigli, allori, lecci. Una esedra di cipressi funge da sfondo a un piccolo Torrino a pianta esagonale, decorato esternamente e internamente con pitture di ispirazione settecentesca. Nel parco è presente un’antica ghiacciaia scavata nel terreno, profonda circa 10 metri, a copertura della quale giace una piramide costruita con blocchi squadrati di travertino. Dai viali paralleli si prosegue verso il bosco misto con querce, corbezzoli, ginepri, carpini, agrifogli, abeti, cipressi e pini.
La Villa si può visitare con guida, su appuntamento.

 

Poco lontano dall’abitato di Cetona, sorge il Convento di San Francesco, immerso in una suggestiva cornice naturale. Fondato secondo la tradizione nel 1212, presenta oggi un accavallarsi di costruzioni riferibili a più epoche. Al suo interno si conservano due pregevolissime tavole, una Madonna con Bambino, su fondo oro, attribuita a Sano di Pietro ed una Madonna del cardellino, che costituiva la parte centrale di un trittico, oggi assegnata a Girolamo di Benvenuto, entrambe in precedenza esposte nel Museo della Cattedrale di Chiusi.

 

L’Eremo di Santa Maria in Belverde  fu edificato ai piedi di un’imponente rupe in travertino dove la tradizione vuole che, in una grotta attigua, si ritirasse in preghiera San Francesco. L’annessa chiesa presenta un’originale struttura composta da tre oratori disposti su due livelli, decorati con importanti affreschi trecenteschi. I due complessi sono oggi sede della Comunità Mondo X.

 

A Piazze, la Chiesa di San Lazzaro, risalente al XVI secolo è stata chiusa al culto nel 1962. Dopo un recente restauro, la struttura ospita attività culturali e ricreative ed è diventata sede di associazioni e di una piccola e attiva biblioteca. All’interno è conservata una grande tela del XVII secolo  che rappresenta la Resurrezione di San Lazzaro, inserita nell’altare maggiore.

 

In Piazza Vittorio Veneto, davanti alla facciata principale della Chiesa di San Lazzaro, sorge il Monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale realizzato dall’artista fiorentino Raffaello Romanelli e inaugurato nel 1924. Il monumento presenta una base a pianta quadrangolare con elementi ornamentali e un gruppo scultoreo sormontato da un obelisco raffigurante una pattuglia di arditi all’attacco e un soldato morente in primo piano accolto da un guerriero romano che impugna la bandiera.

 

La Cappella di San Giuseppe al Tamburino è un piccolo edificio di culto eretto nei primi decenni del Cinquecento, forse come voto in occasione di un’epidemia. La parete di fondo conserva un affresco raffigurante ai lati un’Annunciazione e, nella parte centrale, la Madonna in trono col Bambino tra San Giovanni Battista e San Giuseppe.

 

Camporsevoli , piccolo borgo fortificato a pochi chilometri dal centro abitato di Piazze, è sempre stato considerato un sito strategico, un punto di avvistamento privilegiato e anche un luogo di ottima vivibilità sulla Valdichiana che si estende sotto il Monte Cetona. Il borgo mantiene ancora ben visibili i tratti originari di castello difensivo, ma la sua storia è molto più antica, visto che 2500 anni fa qui esisteva un insediamento etrusco, come testimoniano i numerosi reperti venuti alla luce nelle campagne circostanti. La villa, sorta nell’Ottocento sui resti del castello medievale, è aperta al pubblico in occasione di concerti e altre manifestazioni.