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La lecceta di Belverde

La caratteristica principale dell’area di Belverde è la lecceta ad alto fusto, con esemplari di notevoli dimensioni, localizzata sui grandi blocchi di travertino delle grotte.

La presenza del leccio sembra risalire a circa 4.000 anni a.C. quando il clima era più caldo ed umido dell’attuale. Ciò è dimostrabile dalla grande quantità di foglie di leccio oltre che bosso, alloro e ligustro individuate nel travertino di Belverde.

Il leccio è una quercia sempreverde originaria dell’Europa Meridionale e tipica delle zone costiere, che qui, grazie a numerosi fattori, si è mantenuta fino ad oggi sebbene le condizioni climatiche non siano ideali. Fino al periodo romano ha influito sul clima l’azione mitigatrice della palude del Chiani, mentre oggi il fattore più importante è rappresentato dall’alta permeabilità del suolo. Le numerose fratture superficiali del travertino fanno sì che l’acqua piovana non rimanga a disposizione delle piante perché penetra rapidamente nel sottosuolo.

Il sottobosco, tipico dei boschi sempreverdi, presenta pungitopo, attaccamani, Asplenio maggiore, dafne e altre, ma anche sporadici alberi di carpino nero, acero minore e d’Ungheria, orniello.

La lecceta si può dunque considerare un bosco “relitto” al di fuori del suo ambiente naturale.

Particolare è anche la vegetazione della rupe calcarea, la cosiddetta “scogliera” di Belverde, caratterizzata soprattutto da piante perenni con fusto legnoso alla base che penetra nella roccia, Queste piante hanno in genere foglie piccole, robuste e pelose, tipici adattamenti ad un ambiente con scarsa disponibilità d’acqua .

Sulle zone più assolate possiamo trovare l’ombelico di venere, il fico, la cedracca, l’asplenio e la bocca di leone comune. Sulle zone più in ombra ed umide c’è la capelvenere. Infine tra  le specie che vivono sulla sommità della rupe calcarea, arida e soleggiata, troviamo piccoli arbusti bassi e piante a vita breve con fiori colorati tra le quali la vedovella dei prati con i fiori azzurri, il garofano selvatico dai fiori rosa, l’eliantemo dell’Appennino con i fiori bianco e l’elicriso, una pianta aromatica, dall’odore gradevole i cui fiori gialli si seccano senza cambiare aspetto.

Tra la fauna è presente soprattutto nell’area delle rupi l’upupa, la cinciarella e il colubro di Esculapio.  Serpente innocuo per l’uomo, raggiunge i 2 m, ama i luoghi aridi e soleggiati, sale agevolmente sugli alberi per predare i nidi degli uccelli anche se si nutre soprattutto di piccoli mammiferi. Nella lecceta è facile individuare gli aculei degli istrici, gli escrementi delle volpi, le penne azzurrognole della ghiandaia.